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mercoledì 27 settembre 2017

Conto alla rovescia per il tour italiano di Kinnegar


Ultimi giorni prima dell’arrivo in Italia di Kinnegar Brewing, pluripremiato birrificio artigianale irlandese che si è distinto con ben due medaglie d’oro all’ultima edizione della Dublin Beer Cup. A visitare il nostro Paese e incontrare gli appassionati italiani saranno il cofondatore e mastro birraio Rick LeVert e tre dei suoi collaboratori.

Gli otto locali che li ospiteranno - La Belle Alliance di Milano e il Teatro delle birre di Mantova il 28 settembre; lo Shamrock Irish Pub di Lecco e Lortica Garden Wine di Bologna il 29; il Wild Rover Irish Pub di Castelfranco Emilia (Modena) e il Paddy’s Irish Pub di Creazzo (Vicenza) il 30; e l’Osteria La Petrarca di Graffignana (Lodi) e La Tana del Luppolo di Cavi di Lavagna (Genova) il 1 ottobre - hanno già messo a punto i dettagli delle serate, tra cene degustazione, colloqui con gli ospiti, tap takeover e concerti di musica irlandese (tutti i dettagli nel blog di Mastri Birrai on the road). Ma sarà possibile trovare le birre di Kinnegar anche in numerosi altri luoghi: lo Xander Beer di Brescia, l’Amandla di Cermenate (Como), The Rocker Pub di Barzana (Bergamo), il 09 Café Nuova Milano di Milano, il Birratrovo di Como, il Birrage di Briosco (Monza Brianza), l’Unibirra di Varese, la Birreria Il Porco di Corbetta (Milano), il Rievoca Beer Drink&Shop di Vimodrone (Milano), Il Molo (Ferrara), la Birreria della Torre di Trezzo sull’Adda (Milano), e il Consorzio Birre di Sesto San Giovanni (Milano).

A portare Kinnegar in Italia è Beergate, punto di riferimento nel Nord Italia per l’importazione e distribuzione di prodotti artigianali dalle isole britanniche e dal Nord Europa, che in questi ultimi anni ha fatto della diffusione della cultura brassicola e gastronomica irlandese uno dei suoi punti di forza. «Sin dall’inizio del nostro lavoro ci siamo resi conto di come il contatto diretto con i birrai, senza intermediari, costituisse un fattore determinante per garantire un prodotto di maggiore qualità – riferisce Marco Di Lella, titolare insieme al fratello Luca – insieme ai dovuti accorgimenti per quanto concerne la catena del freddo durante il trasporto. A questo abbiamo voluto accostare i tour dei birrai nei pub, così che anche il vasto pubblico avesse occasione di incontrarli, ed offrire un valore aggiunto ai publican stessi».

Per tutti i dettagli sul programma delle singole serate, interviste al birraio e ulteriori informazioni, è possibile visitare, oltre a questo blog, la pagina Facebook di Mastri Birrai on the road 2017; nonché il sito del birrificio, www.kinnegarbrewing.ie, e i siti e pagine Facebook dei locali coinvolti.

lunedì 4 settembre 2017

Silenzio, parla il birraio

Chi meglio del birraio in persona può illustrare non solo il birrificio e le birre che vi vengono prodotte, ma anche la filosofia di lavoro che vi sta dietro? Per questo abbiamo raggiunto (telefonicamente, vabbè...si fa quel che si può) Rick LeVert, cofondatore insieme a Libby Carton di Kinnegar Brewery nonché proprietario e mastro birraio, per rivogergli alcune domande.

Rick, partiamo dal principio: quando e come è iniziata l'avventura di Kinnegar?
Abbiamo iniziato nel 2011, con un piccolo impianto pilota in cui facevamo ricerca e sviluppo. Solo nel 2013, dopo due anni di lavoro preparatorio, siamo partiti con la produzione; e da inizio 2017 ci siamo trasferiti in una nuova struttura, in vista dell'aumento della capacità produttiva: abbiamo chiuso il 2016 con 4 mila ettolitri, e per il 2017 contiamo di arrivare tra i 5 e i 6 mila.

Qual è la vostra "filosofia birraria"?
Mi piace dire che tutto è iniziato per curiosità, tanto è vero che i miei trascorsi professionali non sono nel settore birrario: ho fatto un po' di tutto nella vita, forse proprio in virtù di questa naturale curiosità. Poi è arrivata anche la formazione in campo brassicolo, sia negli Stati Uniti che alla VLB di Berlino: e proprio in Germania e poi in Irlanda, essendo io nato e cresciuto negli Usa, mi sono confrontato con le diverse influenze culturali nel settore birrario. E questo è stato determinante nel formare la maniera in cui pensiamo alla birra: non un qualcosa di statico, ma giocoso, un incontro di diverse tradizioni, stili e tecniche. Siamo l'unico birrificio che tra le produzioni fisse tiene la birra alla segale, abbiamo una porter al cocco, lavoriamo con i prodotturi locali per le birre alla frutta - in particolare uvaspina e rabarbaro: ecco, credo che questo spieghi cosa intendo per "approccio giocoso" alla produzione.

Avete sette birre fisse più una lunga serie di stagionali e speciali, di cui alcune che hanno ottenuto notevoli riconoscimenti a vari concorsi: ce n'è una in particolare che vi rappresenta?
No, credo che il punto di forza di ciò che facciamo stia nell'insieme. Per noi la cosa importante è che la qualità sia sempre alta in ogni birra che facciamo, al di là della naturale varialibilità insita nel processo artigianale: non uniformità, ma costanza. Vogliamo che chi beve possa riconoscere che le nostre sono birre ben fatte, anche se magari non incontrano i suoi gusti personali. Ed è una cosa che ci viene riconosciuta.

Per voi è la prima volta in Italia? E se sì, che cosa vi aspettate?
Sì, stiamo entrando ora nel mercato italiano, per quanto alcune delle nostre birre siano state servite a Milano in occasione di St. Patrick. Molti hanno il cliché secondo cui l'Italia è un Paese con una forte cultura del vino, ed è vero; ma noto che si è sviluppata anche una forte cultura birraria. Mi aspetto di parlare con la gente della birra irlandese, spiegare come lavoriamo, la nostra cultura; ma anche di scoprire che cosa si beve in Italia, conoscere birrai e appassionati italiani, conoscere la cultura birraria italiana e incontrare una nuova platea di interlocutori. Insomma, mi aspetto di muovermi in un contesto di cultura birraria internazionale, di scambio. Già ho avuto occasione di incontrare qui in Irlanda alcuni colleghi italiani, ed è stato un piacere: una delle cose belle del mondo birarrio è che ovunque tu vada trovi degli amici.

Che cosa significa per te essere un artigiano birraio e fare birra artigianale?
Non mi piace usare il termine "artigianale", perché onestamente non credo sia molto azzeccato. Preferisco definire Kinnergar un birrificio "indipendente", non "artigianale". Certo siamo parte di una lunga tradizione brassicola, ma abbiamo il nostro approccio a quest'arte. La parola "artigianale" rischia di far passare l'idea che non utilizziamo le nuove tecnologie: niente di più falso, il nostro è un birrificio moderno - per quanto stiamo sempre parlando di birre non filtrate, non pastorizzate, non carbonate artificialmente e prodotte su scala relativamente piccola. Non siamo due ragazzi con un tino di legno: se la tecnologia può aiutare sia noi che il consumatore, la utilizziamo. La cosa importante è rimanere indipendenti, conservare la propria identità, e far sì che questa definisca anche la relazione con i clienti: perché noi ci relazioniamo con chiunque beva la nostra birra, ovunque, non solo con chi vediamo di persona. Certo viviamo in un frangente storico in cui nascono tante etichette sia tra i piccoli che tra i grandi birrifici, e tra queste alcune che possono nascondere delle vere e proprie frodi in commercio; ma noi siamo fieri della nostra indipendenza e della relazione che abbiamo costruito con nostri clienti.

martedì 29 agosto 2017

Ed è sempre più Irlanda: a settembre arriva Kinnegar


Beergate continua nel suo impegno a portare in Italia le piccole e grandi chicche della produzione birraria artigianale irlandese e i birrai che ne sono artefici. Dopo The White Hag in occasione di San Patrizio, a settembre sarà la volta di Kinnegar: un birrificio che si definisce profondamente radicato nel Donegal, la contea in cui ha sede e di cui vuole essere espressione. «Abbiamo iniziato nel 2011 con un piccolo impianto pilota – racconta il mastro birraio e cofondatore, Rick Le Vert – e solo nel 2013, dopo due anni di lavoro preparatorio, siamo partiti con la produzione». Un lavoro che evidentemente ha portato i suoi frutti: nonostante l’età relativamente giovane, il birrificio si è infatti guadagnato importanti riconoscimenti – tra cui due medaglie d’oro al Dublin Beer Cup nel 2017 e una nel 2016, un oro e un argento al Commonwealth Beer Cup nel 2017, e il titolo di Champion Beer of Ireland per la foreign export stout Flying Saucer al Killarney Beer Fest del 2016. Dal 2017 il birrificio si è trasferito in una nuova struttura, potendo così contare su un impianto all’avanguardia e spazi adeguati all’ampliamento della produzione – prevista per il 2017 tra i 5 e i 6 mila ettolitri. Il tutto rimanendo fedele alla sua filosofia di non filtrare, né pastorizzare, né aggiungere anidride carbonica alle sue birre; nonché a quell’approccio “giocoso” alla produzione e sperimentazione che Rick cita come fondamento del lavoro suo e della squadra.


Dalla pale ale Limebruner, alla amber ale Devil’s Backbone, alla ipa Scraggy Bay, fino alle specialità come la ale alla segale Rustbucket – stile che Kinnegar, unico caso in Irlanda, produce in maniera stabile – le birre in repertorio coprono una grande varietà di tipologie: e sarà possibile assaggiarle e farsele illustrare direttamente da Rick e dai suoi collaboratori tra fine settembre e inizio ottobre, quando Kinnegar sarà per la prima volta in tour nel nostro Paese. Si parte il 28 settembre con uno dei “templi della birra” in terra milanese, La Belle Alliance, e il Teatro delle birre di Mantova; per proseguire i 29 con lo Shamrock Irish Pub di Lecco e Lortica Garden Wine di Bologna, il 30 con il Wild Rover Irish Pub di Castelfranco Emilia (Modena) e il Paddy’s Irish Pub di Creazzo (Vicenza), e chiudere il 1 ottobre con l’Osteria La Petrarca di Graffignana (Lodi) e La Tana del Luppolo di Cavi di Lavagna (Genova). Ciascuno dei locali proporrà per l’occasione una serata speciale, tra incontri con il birraio, degustazioni birra-cibo, musica, ed altro ancora.

Rick afferma di avere buone aspettative per il tour: «Stiamo entrando ora nel mercato italiano. Molti hanno il cliché secondo cui l'Italia è un Paese con una forte cultura del vino, ed è vero; ma noto che si è sviluppata anche una forte cultura birraria. Mi aspetto di parlare della birra irlandese, spiegare come lavoriamo, la nostra cultura; ma anche di scoprire che cosa si beve in Italia, conoscere birrai e appassionati italiani, e incontrare una nuova platea di interlocutori». «Siamo felici ed orgogliosi di far conoscere in Italia un altro pezzo di eccellenza artigiana irlandese – affermano i fratelli Marco e Luca Di Lella, titolari di Beergate –: un impegno che già da anni portiamo avanti e che intendiamo incrementare, coinvolgendo sempre nuove aziende e promuovendo di conseguenza nuovi prodotti».

Per tutti i dettagli sul programma delle singole serate, interviste al birraio e ulteriori informazioni, è possibile visitare il blog di Mastri Birrai on the road – che verrà aggiornato via via con l’avvicinarsi del tour – e la pagina Facebook di Mastri Birrai on the road 2017; nonché il sito del birrificio, www.kinnegarbrewing.ie, e i siti e pagine Facebook dei locali coinvolti.

lunedì 12 giugno 2017

Tra sidro scozzese e menu ah hoc: arriva in Italia Thistly Cross Cider


Si avvicina ormai a grandi passi il primo tour italiano della pluripremiata sidreria scozzese Thistly Cross Cider, promosso da Beergate nell’ambito di Mastri Birrai on the Road 2017. Luke Fenton, in rappresentanza dell’intera azienda – nata nel 2008 dalla collaborazione tra l’agricoltore Ian Rennie e il sidraio Peter Stuart – sarà mercoledì 14 giugno a La Belle Alliance di Milano, giovedì 15 al Teatro delle Birre di Mantova, e venerdì 16 al Rievoca Beer Drink & Shop di Vimodrone (Milano).


Nel corso di questi ultimi giorni sono andati definendosi i dettagli delle serate ad hoc che ciascuno dei tre locali organizzerà. La Belle Alliance, riferisce il publican Ivano Falzone, avrà «la linea completa dei sidri di Thistly Cross, di cui 4 spillati a pompa e 4 a caduta. Inoltre abbiamo creato un piatto speciale per la serata, battezzato “Al contadino non far sapere quant’è buono il sidro sul caprino con le mele”». A questo si aggiungeranno altri quattro sidri disponibili al Tap (Via Enrico Nöe, 4, Milano): un locale dedicato al craft di recente apertura con ben 24 spine e interamente autocostruito, che unisce birra, sidro e “tapas” - di stile però italiano – sotto la regia di Giampiero, ex bar manager de La Belle Alliance. Al Teatrodelle Birre di Mantova verrà invece proposta una degustazione libera a prezzi promozionali, così da poter conoscere tutti i prodotti della sidreria - arricchita da un’intervista a Luke a metà serata, a cui anche il pubblico avrà l’occasione di partecipare; mentre al RievocaBeer Drink&Shop, riferiscono Fabio ed Elena, «organizziamo spesso serate dove i nostri ospiti vengono guidati alla scoperta di diversi mondi sensoriali in un mix di gusto e olfatto, cibo e bevande. La stessa esperienza vogliamo offrirla durante la serata dedicata al sidro: i nostri ospiti potranno cenare gustando un menù studiato per sposarsi con questa bevanda fresca, con cui abbiamo deciso di festeggiare l’arrivo dell’estate».

Thistly Cross offre una vasta gamma di sidri – poco conosciuti in Italia, ma molto diffusi in Nord Europa accanto alla birra: si va da quello classico, a quello allo zenzero, a quella alla fragola, a quello al sambuco; fino alla punta di diamante nonché esclusiva della casa, il Whisky Cask Cider, maturato per sei mesi in botti di whisky scozzese monomalto Glen Moray che conferisce note di rovere, vaniglia e miele.

Thistly Cross Cider, Beergate, La Belle Alliance, il Teatro delle Birre e Rievoca Beer Drink&Shop aspettano dunque appassionati e curiosi per conoscere meglio questo pezzo meno noto della tradizione britannica dal 14 al 16 giugno. Sul blog di Mastri Birrai on the Road e sulla pagina Facebook è possibile leggere interviste a Luke Fenton, presentazioni dei locali che ospiteranno l’evento, e rimanere aggiornati su tutto quanto riguarda non solo il tour di Thistly Cross ma anche le altre iniziative avviate.

giovedì 1 giugno 2017

Il gran finale: Rievoca Beer Drink&Shop


Per chiudere in bellezza Luke si sposterà di nuovo verso il milanese, e per la precisione al Rievoca Beer Drink&Shop di Vimodrone: un locale che, con le sue oltre 250 tipologie di birre in bottiglia e 9 spine a rotazione, ne ha per accontentare tutti i gusti. Compresi quelli culinari: Rievoca Beer rivisita infatti le antiche ricette tradizionali dei pub europei, adattandole ai gusti moderni - dai veloci sandwich, ai taglieri di salumi e formaggi, ai più complessi piatti in stile birrario - proponendo anche eventi culinari a carattere rievocativo (di qui il nome Rievoca) con cene a tema, a partire dal I secolo d.C. al XV secolo. La spillatura poi, tengono a sottolineare, qui è un'arte: "Alla spina facciamo girare quasi tutte le tipologie di birra artigianale del mondo: dalle stout alle white ipa per finire con le tedesche, le belghe e le scandinave - raccontano i gestori Fabio ed Elena, con i loro collaboratori Alessandro e Andrea -. Ciò che non si trova in fusto è presente nella vasta gamma di bottiglie esposte a scaffale. Per noi è importante eseguire la spillatura nel modo e nel tempo corretti: riportare nel bicchiere le caratteristiche originali della birra è un must". 



Il Rievoca vuole però essere un locale "a tutto tondo", e quindi non c'è solo birra: "Abbiamo deciso di celebrare l’arrivo del caldo e della bella stagione offrendo ai clienti la freschezza dissetante della frutta con questa serata dedicata al sidro scozzese - proseguono. - Noi di Rievoca amiamo offrire ai nostri amici la possibilità di esplorare il mondo del gusto con esperienze sempre nuove: ecco perchè alla vasta selezione di birre artigianali abbiamo deciso di affiancare da alcuni mesi una piccola selezione di whisky di alto livello". Inoltre, concludono, "organizziamo spesso serate dove i nostri ospiti vengono guidati alla scoperta di diversi mondi sensoriali in un mix di gusto e olfatto, cibo e bevande sempre originale, curato e di altissima qualità. La stessa esperienza vogliamo offrirla durante la serata dedicata al sidro:  i nostri ospiti potranno cenare gustando un menù studiato ad hoc per sposarsi con questa bevanda fresca”.

martedì 30 maggio 2017

Lo spettacolo continua: il Teatro delle Birre

Nella seconda giornata, il 15 giugno, Luke Fenton si trasferirà a Mantova al Teatro delle Birre: una taproom e beershop che ha alzato il sipario - letteralmente - nel 2005, forte dei diversi anni di attività nel settore birrario dei fondatori e della loro passione. Ad offrire l'occasione per l'apertura è stato anche il Cricolo del Luppolo di Mantova: "Con le sue numerose cene, birrarie, festival, corsi homebrewer e di degustazione, hanno fatto da spalla alla necessità di un locale adeguato per promuovere la cultura per la buona birra a Mantova e provincia - ricorda Marco, uno dei fondatori  - e così è nato il Teatro delle Birre".


Dietro il sipario il Teatro ospita 12 birre alla spina sempre diverse per stile e provenienza, in modo da creare un taplist eterogenea e culturalmente ricca; mentre il reparto beer-shop ospita oltre 150 etichette tra bottiglie e lattine diversi formati. "Tutte le birre - prosegue Marco - sono scelte tra produttori locali, nazionali ed internazionali sempre nel rispetto di alta qualità artigianale. 
Inoltre disponiamo di una selezione di sidri, idromele, distillati e liquori correlati al mondo artigianale".

Periodicamente al Teatro delle Birre vengono organizzati eventi di degustazione, abbinamento tra cibo e birra, tap takeover, brewery battles, e quant'altro la fantasia suggerisca. Inoltre la piccola cucina del Teatro - con un cuiroso menù suddiviso in "atti", invece che in tipologia di portata - offre hamburger, piadine, focacce, taglieri di salumi e formaggi artigianali creati con cura e appoggiandosi a produttori locali nel pieno rispetto del loro lavoro. 

In quanto alla serata con Luke di Thistly Cross, conclude Marco, "proporremo una degustazione libera a prezzi promozionali, così da offrire l'occasione di conoscere al meglio tutti i prodotti della sidreria. A metà serata è poi nostra consuetudine intervistare l’ospite e dargli la possibilità di illustrarci la propria realtà, con la partecipazione del pubblico presente".



giovedì 25 maggio 2017

Si alzi il sipario: La Belle Alliance

Il primo locale ad ospitare Thistly Cross Cider sarà La Belle Alliance: una delle mete di pellegrinaggio per gli appassionati di birra artigianale - e non solo - a Milano, che festeggia proprio in questi giorni (il clou della festa sarà domani 26 maggio, con il "Quince Fest" che durerà tutta la giornata) i suoi 15 anni di attività. L'hashtag coniato dal locale, #gentealbanco, è indicativo dello stile adottato: niente servizio ai tavoli, se non per mangiare, le birre vanno prese direttamente di fronte alla trentina (sì, avete letto bene) di spine e pompe che il bancone esibisce. Non solo birra, naturalmente: scorrendo la lunga lista si può trovare appunto anche il sidro di Thistly Cross.


Non manca nemmeno una fornitissima cucina: dalla luganega di Monza, allo stinco di maiale cotto nella birra, agli hamburger di angus irlandese, al "pulled pork" - sfilacci di spalla di maiale - ce n'è davvero per tutti i gusti.


Il publican, Ivano Falzone, rimane piuttosto sibillino in quanto alla serata del 14 giugno: "La visita di Luke per Thistly Cross coincide non solo con il nostro quindicesimo anniversario, ma anche con altre novità rilevanti per la gestione locale - spiega -. Pertanto sarà l'occasione per unire diversi motivi di festeggiare. Per ora però non posso dire di più: man mano che si avvicinerà l'evento sveleremo qualche dettaglio, ma fondamentalmente vorremmo preservare l'effetto sorpresa.


Che dire? Toccherà andare a scoprirlo...

martedì 23 maggio 2017

Silenzio, parla Luke

Chi meglio di Luke Fenton, della sidreria Thistly Cross, può spiegarci che cosa avremo nel bicchiere durante le serate del 14, 15 e 16 giugno? E quindi lo abbiamo chiesto direttamente a lui. Mettetevi comodi e buona lettura!

Innanzitutto, partiamo dalle basi: che cos'è il sidro?
Il sidro è il prodotto della fermentazione del succo di mele. Prendiamo le mele di una tipica varietà scozzese, le spremiamo, e facciamo fermentare il succo per un mese con lievito champagne. Quindi lo lasciamo maturare per sei mesi, finché raggiunge il giusto sapore. Il sidro fa parte della tradizione scozzese da centinaia di anni, ed è stato sempre prodotto in casa.

Thistly Cross ha iniziato nel 2008 come piccola sidreria che si appoggiava ai produttori locali, ed oggi è arrivata ad esportare e ad aggiudicarsi premi prestigiosi: qual è stato il percorso che vi ha portati fino a qui?
Per quanto in alcuni Paesi sia poco noto, il sidro è bevuto in tutto il mondo. Trovandoci vicino alla capitale della Scozia, Edimburgo, Thistly Cross arriva nel bicchiere di persone da ogni angolo del globo: così ci siamo fatti molti amici, tra cui importatori che oggi vendono il nostro sidro in 12 Paesi. Certo siamo un'azienda radicata nella tradizine, ma moderna al tempo stesso: per cui non possiamo certo chiuderci nei nostri confini.

Questa è la tua prima volta in Italia: che cosa ti aspetti?
Beh, mi dicono sempre che gli italiani hanno buon gusto, e apprezzano il buon cibo e le buone bevande; come me del resto, cucina italiana compresa. Spero di incontrare tante persone appassionate e interessate a provare il sidro scozzese.

Producete svariati tipi di sidro, da quelli tradizionali a quelli aromatizzati: qual è la vostra punta di diamante?
Senza dubbio il Whisky Cask Cider, che è una nostra produzione unica. Facciamo maturare il sidro per sei mesi in botti di whisky scozzese monomalto Glen Moray, che conferisce note di rovere, vaniglia e miele. Delicato, delizioso e diverso.


Siete molto legati non solo ai produttori locali ma anche alla comunità, tanto che ricevete donazioni di mele: come funziona?
Certo lavoriamo soprattutto con i produttori di mele e di succo, ma ogni anno facciamo una vera e propria "campagna donazioni" nel periodo del raccolto. In autunno le mele cominciano a cadere dagli alberi, così invitiamo chi ne ha in giardino e magari non le consuma a portarcele: per ogni 7 kg di mele diamo in cambio una bottiglia di sidro.

Che dire, potrebbe valerne la pena...

mercoledì 10 maggio 2017

Alla scoperta del sidro scozzese: arriva in Italia Thistly Cross Cider


In Italia è sicuramente meno noto di altre bevande, ma nelle isole britanniche – e non solo – è assai popolare: stiamo parlando del sidro, ottenuto dalla fermentazione del succo di mela. In Scozia è tradizionalmente prodotto anche in casa da centinaia di anni; ed è appunto dalla Scozia – Dunbar per la precisione – che arriverà in Italia uno dei più rinomati produttori del Paese, Thistly Cross Cider, nell’ambito dell’iniziativa “Mastri Birrai on the Road 2017” promossa da Beergate.



Luke Fenton, in rappresentanza dell’intera azienda – nata nel 2008 dalla collaborazione tra l’agricoltore Ian Rennie e il sidraio Peter Stuart – sarà mercoledì 14 giugno a La Belle Alliance di Milano, giovedì 15 al Teatro delleBirre di Mantova, e venerdì 16 al Rievoca Beer Drink & Shop di Vimodrone (Milano). Ciascuno dei locali organizzerà una serata ad hoc in cui sarà possibile conoscere meglio il sidro, sia degustando le numerose varietà prodotte che parlando direttamente con Luke. «Il nostro sidro maturato in botti di whisky è un prodotto unico – sottolinea –, il nostro punto di forza; ma ce ne sono molti altri, dal tradizionale, a quello al sambuco, a quello allo zenzero e alla fragola. È la mia prima volta in Italia, e mi dicono che gli italiani hanno buon gusto: io a mia volta amo il cibo italiano, e spero di incontrare tante persone appassionate e interessate a bere sidro scozzese».

Dal canto loro i fratelli Di Lella, titolari di Beergate, si dicono certi che portare il sidro scozzese in Italia sia una sfida interessante: «Beergate nasce dalla passione per le birre artigianali del Nord Europa, in particolare Regno Unito e Irlanda – raccontano –; e in questo contesto abbiamo deciso di investire energie su un prodotto molto apprezzato all’estero ma di difficile inserimento in Italia, qual è il sidro». Una bevanda dietro a cui «si nasconde un mondo molto più complesso di quanto si creda. Per questo abbiamo deciso di puntare su Thistly Cross: sidro tradizionale scozzese sì, ma con qualcosa in più dato dai sei mesi di maturazione in botte e l’utilizzo di frutta fresca. Il giusto connubio tra tradizione e innovazione, sempre in una dimensione di artigianalità del prodotto».




Thistly Cross Cider, Beergate, La Belle Alliance, il Teatro delle Birre e Rievoca Beer Drink&Shop aspettano dunque appassionati e curiosi per conoscere meglio questo pezzo meno noto della tradizione britannica dal 14 al 16 giugno. Su questo blog e sulla pagina Facebook sarà possibile leggere nei prossimi giorni interviste a Luke Fenton, presentazioni dei locali che ospiteranno l’evento, e rimanere aggiornati su tutto quanto riguarda non solo il tour di Thistly Cross ma anche le altre iniziative avviate. Rimanete sintonizzati!

Il gran finale in quel di Vicenza

Il tour di Hope Beer si chiude, e non poteva essere altrimenti, in un pub irlandese - nonché un'altra presenza fissa di Mastri Birrai on...